Lo evidenzia uno studio dell'Hebrew SeniorLife's Institute for Aging Research, negli Usa, pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research
Il diabete 2 può rendere gli anziani più soggetti a fratture rispetto ai coetanei, nonostante tendano ad avere una densità ossea normale o anche superiore. Accade perché hanno dei deficit nell'osso corticale, la densità esterna dell'osso che forma uno strato protettivo intorno alla cavità interna. A evidenziarlo è uno studio dell'Hebrew SeniorLife's Institute for Aging Research, negli Usa, pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research. Gli studiosi hanno preso in esame oltre 1000 persone per tre anni nell'ambito di uno studio denominato Framingham Study, sui fattori di rischio cardio-vascolari.
Scansioni ad alta risoluzione hanno consentito ai ricercatori di determinare che molti anziani con diabete avevano una debolezza specifica che riguardava la microarchitettura ossea corticale e che non poteva essere misurata mediante i test standard della densità ossea. "Le fratture negli anziani con diabete di tipo 2 sono un problema di salute pubblica molto importante e aumentano con l'invecchiamento della popolazione e con l'epidemia di crescita del diabete stesso - spiega Elizabeth Samelson, autrice principale dello studio - le nostre scoperte individuano deficit scheletrici che possono contribuire a un rischio di frattura aumentato e quindi portare a nuovi approcci per migliorare la prevenzione e il trattamento".
fonte: ansa
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